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Schola Gregoriana Aurea Luce
Repertorio

Repertorio

Repertorio della sezione femminile:

ORDINARIUM MISSAE
PROPRIUM MISAE ET OFFICII

Repertorio della sezione maschile:

ORDINARIUM MISSAE
PROPRIUM MISSAE ET OFFICII

L’Ordinarium missae è l’insieme delle parti della Messa o della Liturgia delle ore (Ordinarium officii) il cui testo rimane immutato nei periodi dell’anno liturgico.

Ne fanno parte:

  • Kyrie
  • Gloria (solo nelle domeniche e nelle festeeccetto che in Avvento e in Quaresima)
  • Credo (solo nelle domeniche e feste)
  • Sanctus
  • Agnus Dei

Il Proprium missae è l’insieme delle parti della Messa o della Liturgia delle ore (Proprium officii) il cui testo varia secondo i periodi dell’anno liturgico.

Ne fanno parte:

  • Introito
  • Graduale (nel periodo che va dal sabato in Albis all’Ottava di Pentecoste il Graduale viene sostituito da un secondo Alleluia)
  • Alleluia (escluso il periodo dalla Settuagesima al Venerdì Santo)
  • Tratto (nel periodo dalla Settuagesima alla Veglia Pasquale che precede la Messa)
  • Sequenza (nei giorni di: Pasqua, Pentecoste, Corpus Domini, Addolorata e nella Messa dei Defunti )
  • Offertorio
  • Communio

REPERTORIO MARCIANO

Questo peculiare Ufficio rappresenta un corpus unicum in quanto la famosissima Basilica di San Marco a Venezia era la cappella privata del Doge (dal latino Dux: reggente, condottiero ) e non dipendeva dal Patriarca, ma, bensì, era guidata da un “primicerium” direttamente nominato dal Doge stesso.
 
E così la liturgia celebrata nella Cappella Palatina non era quella romana, ma seguiva il rito “marcolino”.
 
Con la caduta della Serenissima la Basilica di San Marco nel 1807 divenne sede patriarcale, acquisendo il rito romano.
Il rito marcolino venne quindi abbandonato ed alcuni libri andarono perduti.
 
Intorno al 1980 furono ritrovati presso un collezionista privato e grazie al lavoro di Giulio Cattin, ordinario di Monodia Medievale presso l’Università di Padova, la liturgia marcolina fu ricostruita.
 
A tutt’oggi,comunque, non risultano eseguiti da oltre 200 anni.
La Schola Gregoriana “Aurea Luce” li propone non come raccolta liturgica in toto, ripercorrendo cioè il calendario liturgico, che diverrebbe pesante, ma in forma di concerto.
 
Sul piano musicale infatti i brani dimostrano la loro derivazione da area franco-romana tarda (sec. XII°).
 
Sul piano liturgico si innestano sulle stesse fonti che caratterizzano la liturgia dell’Italia settentrionale.
Le feste dei santi sono numerosissime in ossequio ad interessi commerciali che interessavano un po’ tutta l’area mediterranea.
 
Sul piano strutturale le Antifone ai salmi ed i responsori non presentano contenuti salmodici, ma narrazioni della vita di San Marco, così come le tramandano le “Passiones” medievali dei Santi Martiri.
 
Pertanto, dopo un accurato studio del repertorio, per la presentazione degli Antifonari di San Marco in forma di concerto, è stato scelto un criterio narrativo.
Scorporati dalle varie festività, antifone e responsori sono stati accostati seguendo la tradizione della storia del santo anche in relazione alla sua magnifica raffigurazione nelle dorate volte della Basilica di Venezia.
 
Intercalando perciò brani tratti dalla Solennità di San Marco, dei Santi Ermagora e Fortunato, della Translatio Corporis Santi Marci ecc., il racconto musicale si svolge con San Pietro che incarica San Marco di diffondere il cristianesimo in Italia e prosegue con l’arrivo di questi nella X° Regio dell’Impero Romano dove con Ermagora, che ne diviene primo Vescovo, fonda la Chiesa di Aquileia.
Si prosegue, poi, con la descrizione della partenza per Alessandria ed il martirio ivi avvenuto; la traslazione del corpo da Alessandria a Venezia; il ritrovamento miracoloso delle reliquie del Santo dopo un incendio; i miracoli da questi compiuti sui pellegrini che dai territori circostanti andavano a venerare il corpo del Santo.
 
Un bellissimo panorama musicale sconosciuto di devozioni Veneziane ed una finestra sul passaggio dal tardo Medioevo al magnifico Rinascimento della Serenissima, la Regina del Mediterraneo.

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